Oratiorio di Barzana

L’Oratorio a Barzana ha una storia piuttosto curiosa… Nasce intorno agli anni ’50 per volere di don Recuperati Luigi il quale ricava nell’ambiente dell’Asilo alcuni spazi per in contri e un teatro che diventa così luogo privilegiato dove la comunità, soprattutto quella più giovane, può trovarsi.
Lì resta per lunghi anni convivendo con le attività della Scuola dell’Infanzia.

Verso gli anni ’70 la popolazione inizia a crescere e il parroco di allora, Don Angelo Algisi, pensa di utilizzare anche un vagone del treno fatto giungere in modo spettacolare dalle Ferrovie dello Stato. Iniziativa curiosa che è finita su tutti i giornali dell’epoca e che gli meritò uno speciale su RAI 3. Purtroppo questa scelta negli anni si rivelò infelice e si dovette pensare ad altro.

Negli anni ’90 don Vittorio decide di ristrutturare quella che era nata come la “Casa del lavoratore” ed era diventata un ACLI per il ritrovo degli adulti con il gioco delle carte e delle bocce. Prende vita così l’Oratorio come lo vediamo oggi con il bar che dà direttamente su Via Marconi, e che si rivelerà un ingresso molto pericoloso, e al piano interrato era allestita una sala giochi.
Questa nuova apertura però durò relativamente poco e per diversi motivi il bar e di conseguenza anche l’Oratorio restò chiuso per diversi anni.

Il nuovo parroco, don Fabrizio Polini, valutando la situazione ha pensato di sacrificare il piano terra dell’abitazione della casa parrocchiale per ospitare il nuovo bar dell’Oratorio e poter così offrire uno spazio più luminoso e spazioso, con giochi e vista sul cortile e con l’accesso in sicurezza. Il lavoro è stato tanto e anche la spesa ma con l’aiuto di molti si è riusciti a realizzare uno spazio accogliente e confortevole per tutte le età e per le famiglie.

È chiaro che non avendo una tradizione consolidata e avendo una comunità per più del 50% non nativa è più difficile “fare Oratorio”… Perché non è nella mente delle persone e non rientra nei luoghi in cui poter andare anche solo per far due parole o incontrarsi, altri sono diventati i luoghi di incontro.

Noi, Don e volontari, ci siamo impegnati in questi anni a rilanciare non solo il bar ma l’Oratorio con risultati soddisfacenti.

Resta sempre spazio a nuove idee e collaborazioni… L’Oratorio siamo noi e resta un luogo bello se lo scegliamo e se decidiamo di portare il nostro personale contributo di idee, tempo e risorse.